sabato 12 aprile 2014

EMOZIONI SULLA PELLE



Creme  dalle consistenze voluttuose e con ingredienti che assicurano alla pelle sia effetti speciali (tono, compattezza, luminosità) sia affetti speciali. Benvenute nell’era della cosmesi “feel good”, quella dei prodotti con performance  tecnologicamente eccellenti accompagnate da un corredo di sensazioni che modificano, in positivo, l’umore. Una delle idee trainanti delle maggiori case cosmetiche, oggi, viaggia, infatti, su questi binari: formulare  creme-euforia con attivi “intelligenti” capaci di stimolare le terminazioni nervose della pelle per indurre il rilascio di neurotrasmettitori, come serotonina e dopamina. È un plus impalpabile, tuttavia potente: è ben noto, infatti,  che la pelle risenta dell’azione di ormoni e neurotrasmettitori
 ° Tra gli attivi più mirati a sortire questo effetto “dopante” ci sono i penta-peptidi, come la carnosina e l’argirelina. Si tratta di lunghe catene di aminoacidi, i “mattoni” costitutivi delle proteine, che agendo come messaggeri chimici all’interno dell’organismo favoriscono gli scambi intercellulari. L’effetto finale è quello di mantenere turgore e tensione nella pelle stimolando la produzione di collagene ed elastina. Ma il  “motore” di quanto accade è un messaggio nervoso: per usare una metafora, è come se, grazie ai penta-peptidi, le cellule della pelle si mantenessero “giovani e forti” perché “consce” di quello che accade attorno a loro. Altri attivi oggi molto utilizzati sono gli Omega 3 e 6, che funzionano come neurotrasmettitori capaci di rinforzare l’azione barriera e il film idrolipidico  dell’epidermide, riducendo così lo stress delle aggressioni esterne.
UNA PELLE ... SENSAZIONALE
La pelle è l’organo sensoriale più esteso e toccarla aiuta ad amplificare le emozioni positive. Tutto questo grazie ai miliardi di recettori nervosi sparsi sulla sua superficie. Tra l’altro, una ricerca dell’Università statunitense di San Francisco ha scoperto una particolare molecola presente sulla pelle, la “NOMPC”,  che, se disattivata, fa perdere la piacevole sensazione dello sfioramento leggero di una mano. Spalmare un soin con tocchi leggeri, quindi, può contribuire anche a mantenere perfettamente “allertata” questa speciale molecola e, più in generale, ad  innalzare il tono dell’umore e a migliorare di riflesso turgore e luminosità dell’incarnato, soprattutto se si impiegano ingredienti che facilitano la scorrevolezza, come ceramidi, siliconi volatici, acido ialuronico microfrazionato. Un effetto che viene amplificato se le creme abbinano le texture  setose ed  effetti sonori, che stimolano così anche l’udito. è stato dimostrato che la consistenza di un trattamento, capace di migliorare la percezione tattile nel momento della stesura, non solo rende la pelle più ricettiva agli attivi contenuti nella formula, ma allerta positivamente tutti i sensi, predisponendo così al buonumore.
UNA PELLE... INTELLIGENTEMENTE EMOTIVA

Non finisce mai di stupire, la pelle: un team di ricercatori della statunitense Case Western Reserve School of Medicine, con uno studio pubblicato su Nature Biotechnology, ha scoperto una nuova, sofisticata tecnica di manipolazione per ottenere cellule cerebrali dai fibroblasti, che potrebbero aiutare a curare importanti malattie del sistema nervoso centrale.  Che la pelle sia dotata anche di un’”intelligenza emotiva” (esistono, come risaputo, diverse forme d’intelligenza) è ben noto: basti pensare a quanto possa essere reattiva agli stimoli nervosi e, di conseguenza, a “irritarsi” (leggi alla voce: cute sensibile). Pelle e sistema nervoso, infatti, hanno la stessa origine embriologica, l’ectoderma. Così, fin dalla vita fetale,  sistema nervoso ed epidermide sono in perenne contatto attraverso i neuromediatori, che negativamente stimolati possono innescare disagi vari, come bruciore, arrossamenti e irritazioni. Per questo, anche e soprattutto nella problematica della pelle sensibile gioca un ruolo fondamentale la componente psicosomatica. Tanto che gli psicologici l’hanno ribattezzata “sindrome della bambola di porcellana”, ribadendo che chi  soffre di questo problema ha spesso una personalità complessa, empatica, incline a manifestare i propri stati d’animo. Oltre ai ben noti consigli, come quello di usare prodotti dedicati, soft nell’azione e ipoallergenici, è importante rilassarsi il più possibile, per evitare che gli ormoni emessi in stato di tensione aumentino la reattività della pelle, oltre a minarne il tono. Utili i corsi di rilassamento e altre gratificazioni, come delle “fughe stratetiche” in SPA, anche solo per dei weekend, che, oltretutto, soprattutto in questa stagione   interrompono il circolo vizioso dell’assuefazione alla routine quotidiana, con benefiche ricadute anche sulla pelle.

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