martedì 22 luglio 2014

TRECCINE AFRO: INDOSSARE CON CURA

Bo Derek,1980 by John Derek

Anche sulle spiagge italiane è facile imbattersi in donne africane che realizzano "treccine" a costi modici. Sono acconciature molto comode al mare, perchè assicurano capelli sempre in ordine, ma che hanno un rovescio della medaglia: tendono a indebolire i capelli. Un pericolo che ha un nome ben preciso: "alopecia da trazione". La  tensione prolungata, infatti, traumatizza i bulbi piliferi, fino a provocare la caduta dei capelli. Un danno che, in chi è predisposta, può diventare anche irreversibile. E non di soli danni meccanici: con queste acconciature i raggi UV colpiscono con più facilità il cuoio capelluto, esponendo i follicoli piliferi al rischio di fibrosi e a una conseguente micro-infiammazione che anticipa la caduta e la miniaturizzazione dei capelli. In sostanza, un doppio attacco. 


Non basta.   L'acqua del mare che si asciuga sulla pelle e sui capelli deposita la salsedine, che per osmosi disidrata entrambi. E poi i capelli intrecciati si lavano con maggiore difficoltà, con il rischio di sviluppare forfora, micosi e dermatiti a causa della proliferazione dei lieviti normalmente presenti sul cuoio capelluto. Meglio, dunque, non adottare per troppo tempo queste come  altre acconciature che esercitano troppa trazione (le code di cavallo molto “tirate” sulla nuca, per esempio). Se non si vuole rinunciare, tenerle al massimo per uno o due giorni e preferire quelle aderenti alla teste dalla fronte alla nuca, per distribuire la trazione su una porzione di capelli più ampia e, dunque, per sortire un effetto allentante. Di rigore, applicare protezioni solari su tutte le lunghezze e, per rinforzare idratazione e protezione, spruzzare sul cuoio capelluto   l’olio o la crema solare, anche la stessa usata per il viso e il corpo, ma con minimo Spf 30. 


Per curare ulteriormente i capelli stressati dalle acconciature e dal mix sole-salsedine utile, di tanto in tanto, spruzzare acqua termale, che idrata, abbassa la temperatura cutanea a livello di cuoio capelluto, proteggendolo meglio dai danni da UV,  apportando nel contempo interessanti contenuti in sali minerali al fusto del capello. Per tutti,  a maggior ragione se si adottano questi hair look, opportuno anche  indossare bandane o cappelli in tessuto traspirante, soprattutto durante le passeggiate sulla battigia o l’attività sportiva sotto il sole. In spiaggia, dopo ogni bagno lavare i capelli solo con acqua. La sera, invece, per eliminare sebo e impurità (e tracce di sabbia e sale), irrinunciabile lo  shampoo, con prodotti possibilmente in olio oppure formule ultradelicate, per esempio con aloe  o con altri estratti botanici che idratano e nutrono in profondità, come olio di germe di grano o di jojoba. Naturalmente, non usare il phon, per evitare ulteriori stress ai fusti, ma lasciare asciugare  i capelli all’aria.


domenica 20 luglio 2014

CON LE ALI AI PIEDI


D’accordo l’ebbrezza dei tacchi “grattacielo”, la passione festish per stringhe e laccetti dei sandali superfashion e gli smalti dark d’impronta gotica, oppure pop e coloratissimi, come vanno tanto di moda da qualche stagione. Sono folli (ma comprensibilissimi) amori  che, però, hanno risvolti “hard”, soprattutto per le nostre estremità. Ma, si sa, a mali estremi, estremi rimedi. O meglio: basta affidarsi a  rimedi efficaci e superveloci fai-da-te, inclusi gommage e maschere idratanti, da fare due volte la settimana. Per la prima operazione, passare delicatamente su tutto il piede un esfoliante in granuli. Quindi, fare un impacco con una crema nutriente specifica, per esempio con cera d’api, burro di karitè,  oppure all’olio di jojoba o di argan, che hanno proprietà lenitive e cicatrizzanti. 

TALLONI SUPER LISCI
Le fessurazioni sul tallone si formano perché la zona è molto secca. A giorni alterni fare un pediluvio con acqua tiepida in cui si è  versato un apposito prodotto levigante e idratante, per esempio con urea ed estratti di piante riparatrici e ammorbidenti, come aloe vera e calendula. Dopo circa 15 minuti, con una pietra pomice strofinare i talloni  con lievi movimenti circolari, oppure applicare scrub dedicati.  Dopo aver asciugato accuratamente, applicare una crema emolliente-idrantante specifica, per esempio con allantoina, calcio pantotenato o lichene islandico, oppure con aminoacidi e acido ialuronico.

UNGHIE PROTAGONISTE
Per sfoggiare sandali gioiello  non basta avere i piedi iper-curati: anche le unghie devono essere impeccabili. Se hanno bisogno di un restyling perché sono fragili, si può ricorrere  agli smalti trasparenti ad effetto  rinforzante,  a base, per esempio, di  idrolizzati proteici, vitamine, resine.  La sera, dopo aver tolto il prodotto con un solvente oleoso e  a base acquosa,  applicare una crema nutriente specifica per unghie, con aminoacidi e vitamine. E quando le unghie saranno perfettamente ristrutturate, ci si potrà sbizzarrire con le nuance più accese o la nail art fai-da-te con applicazioni décor.
Ma non dimenticare di segnare in agenda l’appuntamento dall’estetista, per una pedicure professionale e da ripetere ogni tre mesi circa

venerdì 18 luglio 2014

TUTTI AL SOLE (MA ALL’OMBRA DI OTTIMI FILTRI!)


Per molte baby boomers è stata una passione pericolosa, complice la beata incoscienza che, soprattutto nei favolosi anni ’80, rendeva “in” l’abbronzatura estrema e selvaggia. Oggi, le giovani donne, così come gran parte delle stesse magnifiche cinquantenni, grazie anche alla capillare divulgazione scientifica in materia hanno un rapporto più equilibrato verso il sole e la propria pelle (eccezion fatta per  qualche tintarella-addicted!).  



Sole amico. Ormai tutti sanno che il sole è un dispensatore di benessere psicofisico:  mantiene il capitale osseo, stimola il metabolismo, compreso quello dei grassi, e soprattutto innesca la sintesi di vitamina D, sulla cui efficacia anticancro a livello di organi interni, per esempio alla mammella e all’intestino, esiste ormai una discreta letteratura scientifica. Senza dimenticare che i raggi ultravioletti migliorano, tra l’altro, la circolazione capillare dell’epidermide, rendendola  più compatta ed elastica.  Di più: la luce solare riequilibra tutto il sistema endocrino e fa bene “all’anima” (e alla mente!), perché galvanizza l’umore, diminuisce l’aggressività e aumenta la tolleranza allo stress, grazie al maggior rilascio di endorfine endogene.
Sole nemico. Ma resta il fatto che, come ben sappiamo, i raggi UVB scottano e causano gli eritemi, mentre  gli  UVA,  bersagliando in profondità la cute, danneggiano il collagene e l’elastina, favoriscono la formazione di radicali liberi e, di conseguenza il foto invecchiamento. Oltretutto, i danni causati dai raggi UVA sono cumulativi: per questo è importante dosare non solo i tempi e i modi di esposizione nell’immediato, ma anche considerare il bilancio complessivo delle precedenti esposizioni. Così, nel valutare come e quanto esporsi si dovrebbe studiare, meglio se con l’ausilio di un dermatologo, un programma di protezione personalizzato. Un’attenzione che darà i suoi frutti non solo nella prevenzione di problematiche future, ma pure  nel presente,  in termini di colore, durata dell'abbronzatura,bellezza e salute cutanea. 

Of course,  vale poi la regola di spalmare i solari senza parsimonia a ogni applicazione: occorrono almeno 2 mg per cm quadrato di pelle, corrispondenti a circa  5 tocchi di crema sul viso, 8 per il décolleté e l’addome, 5-6 tocchi per le gambe e altrettanti per braccia, 8 per spalle e schiena. Tanto più che non mancano i prodotti all’avanguardia, con texture sempre più sensoriali, freschissime  e con formule ormai capaci di far tutto: frenare l’aging, rassodare e, naturalmente, idratare la pelle.  Un’eccellenza nel sun-care, che trasforma un obbligo (la stesura del solare) in un piacere.  Tra l’altro, molti prodotti, a garanzia di una protezione ad ampio spettro, oggi contengono mix di filtri chimici e fisici fotostabili e sicuri.  Ma per affrontare il sole, oggi le case cosmetiche fanno scendere in campo sostanze e trattamenti complessi che vanno oltre la protezione offerta dai filtri UV. Per esempio, è sempre più frequente l’inserimento nelle formule di  sostanze che migliorano i meccanismi di difesa della pelle e aiutano a prevenire eritemi e intolleranze al sole, come l’ectoina, una molecola scoperta in alcuni batteri che vivono in condizioni ambientali estreme (zone desertiche) e hanno la capacità di salvaguardare le membrane delle cellule. 

venerdì 4 luglio 2014

MAKE UP 3D HOME MADE




MAKE UP 3D HOME MADE

È ancora lei, The Mink, il prototipo della prima stampante casalinga 3D di make up, la novità che anima i  beauty bloggers di mezzo mondo e le chat frequentate soprattutto dalle teenager, che si stanno già organizzando per creare eventi reali e virtuali e per scambiarsi idee e consigli sull’uso di questo vero e proprio “oggetto dei desideri”.  Segno che l’attesa e la curiosità intorno a questo apparecchio  si stanno “auto-alimentando”,  sulla scia della presentazione entusiastica  che Grace Choi, ex   studentessa americana della Harvard Business School, ha fatto della sua “creatura”  agli inizi di maggio, durante il Disrupt di Manhattam (una conferenza sulle nuove start-up tecnologiche). Il funzionamento del marchingegno è semplicissimo: si scelgono le nuance selezionandole in rete, oppure direttamente da una foto o mixandole con Photoshop. La stampante le confronta con un programma specifico,  quindi  basta cliccare il tasto “print” e il cosmetico viene letteralmente “sfornato” dall’apparecchio. Già pronto per l’uso. Attualmente la stampa si limita agli ombretti, ma l’inventrice è certa che presto The Mink sarà progettata  anche in versione multitasking, per la produzione fai-da-te di rossetti, gloss e fondotinta. 


Restano dei dubbi, però, riguardo all’affidabilità della tecnologia e soprattutto alla sicurezza di questi cosmetici prodotti “in casa”, sebbene la proprietaria abbia precisato che gli inchiostri utilizzati sono approvati dall’FDA, l’ente di controllo su farmaci e alimenti americano. La pelle, come noto,  è un organo estremamente reattivo alle sostanze con le quali entra in contatto: non dimentichiamo che i cosmetici, e i relativi attivi e conservanti, immessi nel mercato europeo sono sottoposti a severe regole di controllo, non perseguibili con il fai-da-te”.

Secondo i dermatologi, le perplessità investono, in particolare, il problema della conservazione del prodotto, soprattutto nel caso di rossetti, creme e fondotinta, che hanno una base di grassi vegetali e  resine naturali facilmente ossidabile e degradabile e che l’industria cosmetica preserva con antiossidanti, come l’euxyl. Non solo. Il microclima domestico  non è idoneo alla produzione “fai-da-te”  di cosmetici: può favorire, infatti, lo sviluppo di cariche batteriche piogene, che possono scatenare gravi infiammazioni a labbra e ghiandole labiali, come ha ricordato anche l'America Academy of Dermatology.