venerdì 18 luglio 2014

TUTTI AL SOLE (MA ALL’OMBRA DI OTTIMI FILTRI!)


Per molte baby boomers è stata una passione pericolosa, complice la beata incoscienza che, soprattutto nei favolosi anni ’80, rendeva “in” l’abbronzatura estrema e selvaggia. Oggi, le giovani donne, così come gran parte delle stesse magnifiche cinquantenni, grazie anche alla capillare divulgazione scientifica in materia hanno un rapporto più equilibrato verso il sole e la propria pelle (eccezion fatta per  qualche tintarella-addicted!).  



Sole amico. Ormai tutti sanno che il sole è un dispensatore di benessere psicofisico:  mantiene il capitale osseo, stimola il metabolismo, compreso quello dei grassi, e soprattutto innesca la sintesi di vitamina D, sulla cui efficacia anticancro a livello di organi interni, per esempio alla mammella e all’intestino, esiste ormai una discreta letteratura scientifica. Senza dimenticare che i raggi ultravioletti migliorano, tra l’altro, la circolazione capillare dell’epidermide, rendendola  più compatta ed elastica.  Di più: la luce solare riequilibra tutto il sistema endocrino e fa bene “all’anima” (e alla mente!), perché galvanizza l’umore, diminuisce l’aggressività e aumenta la tolleranza allo stress, grazie al maggior rilascio di endorfine endogene.
Sole nemico. Ma resta il fatto che, come ben sappiamo, i raggi UVB scottano e causano gli eritemi, mentre  gli  UVA,  bersagliando in profondità la cute, danneggiano il collagene e l’elastina, favoriscono la formazione di radicali liberi e, di conseguenza il foto invecchiamento. Oltretutto, i danni causati dai raggi UVA sono cumulativi: per questo è importante dosare non solo i tempi e i modi di esposizione nell’immediato, ma anche considerare il bilancio complessivo delle precedenti esposizioni. Così, nel valutare come e quanto esporsi si dovrebbe studiare, meglio se con l’ausilio di un dermatologo, un programma di protezione personalizzato. Un’attenzione che darà i suoi frutti non solo nella prevenzione di problematiche future, ma pure  nel presente,  in termini di colore, durata dell'abbronzatura,bellezza e salute cutanea. 

Of course,  vale poi la regola di spalmare i solari senza parsimonia a ogni applicazione: occorrono almeno 2 mg per cm quadrato di pelle, corrispondenti a circa  5 tocchi di crema sul viso, 8 per il décolleté e l’addome, 5-6 tocchi per le gambe e altrettanti per braccia, 8 per spalle e schiena. Tanto più che non mancano i prodotti all’avanguardia, con texture sempre più sensoriali, freschissime  e con formule ormai capaci di far tutto: frenare l’aging, rassodare e, naturalmente, idratare la pelle.  Un’eccellenza nel sun-care, che trasforma un obbligo (la stesura del solare) in un piacere.  Tra l’altro, molti prodotti, a garanzia di una protezione ad ampio spettro, oggi contengono mix di filtri chimici e fisici fotostabili e sicuri.  Ma per affrontare il sole, oggi le case cosmetiche fanno scendere in campo sostanze e trattamenti complessi che vanno oltre la protezione offerta dai filtri UV. Per esempio, è sempre più frequente l’inserimento nelle formule di  sostanze che migliorano i meccanismi di difesa della pelle e aiutano a prevenire eritemi e intolleranze al sole, come l’ectoina, una molecola scoperta in alcuni batteri che vivono in condizioni ambientali estreme (zone desertiche) e hanno la capacità di salvaguardare le membrane delle cellule. 

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